Questo progetto, avviato da Siena Jazz già nel corso degli anni ’90, si propone di raccogliere le memorie dei personaggi che hanno fatto la storia del jazz italiano dalla loro viva voce narrante, in una serie di interviste da conservare presso l’Archivio del Centro Studi Arrigo Polillo e da rendere poi disponibili a ricercatori, giornalisti, studiosi o semplici curiosi.
Musicisti, giornalisti, organizzatori, appassionati, fotografi, professionisti o dilettanti vengono intervistati sulla base di un canovaccio comune che li porti a ricordare come si sono avvicinati al jazz, l’ambiente che circondava questa musica al momento del loro ingresso nella comunità jazzistica, come si è sviluppato il loro rapporto con la musica. I concerti e i dischi che cambiano la vita, la professionalizzazione di un impulso a seguire questo particolare tipo di musica, le collaborazioni e le attività, gli episodi positivi e negativi vissuti in prima persona o di cui si è stati testimoni, questi alcuni dei suggerimenti che vengono sottoposti agli intervistati.
Tra i personaggi contattati sono stati scelti quelli che ancora non hanno avuto spazio su libri ed articoli (come Giorgio Gaslini, Enrico Rava e altri importanti protagonisti del jazz italiano) e in particolare coloro che magari sono diventati noti per altri motivi, come Piero Angela, valido pianista jazz, Paolo Conte, vibrafonista agli inizi della sua carriera. Dalle interviste, rese vivaci dalla diversità del modo di porgere, di raccontare, e anche dalle polemiche che sono create dallo stesso amore viscerale per la musica, emerge un quadro affascinante in cui si alternano la sala da ballo e quella da concerto, la passione e la razionalità, l’analisi e la faziosità. Personaggi dello spettacolo come Giorgio Gaber(scik) e Enzo Iannacci, musicisti poi approdati ad altre sponde, professori di etnomusicologia e musicisti emersi dalle bande di paese, capiorchestra e discografici improvvisati popolano un quadro dai colori vividi, che deve essere poi naturalmente supportato dalla ricerca fattuale per confermare nomi, date e circostanze, ma che dà una visione molto più ampia delle fasi del movimento jazzistico italiano: la passione per lo swing e per la libertà emersa dopo il 1945, il movimento degli Hot Club, il declino della popolarità del jazz a favore del rock’n’roll e del pop, il richiamo intellettuale del cool e lo shock del free jazz, il 1968 e l’esplosione dei festival, il “tradimento” di Miles e il jazz rock, la nascita delle prime etichette indipendenti e delle scuole di jazz sono tra i molti filoni che emergono dai materiali raccolti.

Catalog of interviews from 1979 to 2006