Sapevate che…Una guerra di formati: laterale contro orizzontale
I “dischi a zaffiro” (Sapphire Disc in inglese o disque à saphir in francese) sono quelli che per essere letti richiedevano all’origine una puntina sferica di zaffiro e non la puntina d’acciaio dei più comuni 78 giri. La tecnica di incisione è in essi verticale (le vibrazioni musicali sono trasformate in onde sul fondo del solco, secondo la tecnica detta “hill and dale”, collina e valle) e non orizzontale (in cui le vibrazioni sono trasformate in onde sui lati del solco). I primi dischi piatti, introdotti da Berliner sulla base del suo brevetto del 1887, sono a tecnica laterale; la tecnica verticale è stata introdotta successivamente. I due tipi di dischi non possono essere letti dalla stessa testina, che infatti è allineata tangenzialmente al solco nelle incisioni laterali, mentre in quelle orizzontali è perpendicolare alla tangente del solco. Una quarantina di etichette americane adottarono la tecnica verticale: tra esse le più diffuse erano la Edison e l’Aeolian-Vocalion.
Il disco a zaffiro è direttamente derivato dalla tecnica di incisione verticale del cilindro Edison, ma è oggetto di due brevetti diversi presentati contemporaneamente nel 1877 dal francese Charles Cros e dallo stesso Thomas Alva Edison. Nel 1905 appare commercialmente in Francia nei primi dischi monofaccia della Pathé, che pubblicano fino al 1910 le stesse incisioni sia su cilindro che su disco piatto. Le informazioni relative all’incisione sono incise nel disco stesso: figura 1.
Edison adotterà la tecnica solo a partire dal 1912 per emanciparsi dal dominio di marche come la Gramophone che pubblicano dischi laterali e le macchine per leggerli, sostenendo che lo zaffiro, al contrario della puntina d’acciaio, non erode il disco.
Nel 1916 la Pathé introduce l’etichetta di carta incollata; allo stesso tempo inverte il senso di lettura (i Pathé fino ad allora si leggevano dal centro verso l’esterno, come i moderni Cd) e la velocità di rotazione, fino ad allora variabile tra 90 e 100 giri, si stabilizza a 80.
Tra il 1915 e il 1920 altre marche dell’area francofona adottano gli stessi parametri tecnici: Corona, Opéra, Perfectaphone, Chantal. Negli Stati Uniti influenzati dalla diffusione e dalla qualità dei dischi orizzontali iniziano a produrre dischi con la tecnica Pathé oltre alla Aeolian-Vocalion anche la Brunswick e l’Okeh, la Crystal, la Sapphire. Nel 1920 tuttavia tutti passano alla tecnica laterale, con la sola eccezione di Edison.
L’introduzione della registrazione elettrica tra il 1925 e il 1927 modifica profondamente la tecnologia del disco. In Francia altre marche importanti usano la tecnica verticale, come la Odeon, e poi ancora la Excelsior, la Soleil e l’ Inovat. Ma dopo il 1930 praticamente i dischi verticali spariscono. I due più grandi difensori di questa tecnica, Pathé ed Edison, si ritirano dalla pubblicazione discografica rispettivamente nel 1928 e nel 1929.
La Pathé dopo il 1927 adotta la registrazione elettrica e inizia a pubblicare nei due formati; il prefisso X indica quelli laterali. In un tentativo di rilanciare la sua produzione, affida la decorazione delle etichette al grande illustratore svizzero François-Louis Schmied, che crea la linea Art déco, nota tra i collezionisti come Pathé Art: si tratta probabilmente delle più belle etichette di 78 giri, in almeno due varianti: figura 2.
Nel 1941 esce l’ultimo catalogo Pathé dei dischi a zaffiro.
Nella serie Art Déco si trovano molte incisioni della più popolare soprano dell’epoca, Ninon Vallin.
FONTI CONSULTATE
- – Bruno Sébald, « Le disque à saphir dans l’édition phonographique», Bulletin de liaison des adhérents de l’AFASn. 22 e 23.
- – www.delabelleepoqueauxanneesfolles.com/PatheHistoire.htm